Politica
di Franz Baraggino | 26 Novembre 2024
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AlbaniaDecreto LeggeGiorgia MeloniGoverno MeloniMigranti
Il diciassettesimo testo con cui il governo Meloni ha riscritto le norme sull’immigrazione ha incassato la fiducia alla Camera, con 180 sì e 106 no. E’ il decreto “flussi” 145 dell’11 ottobre scorso, che supera così il primo step dell’iter di conversione in legge, prima di approdare al Senato. A finire nel provvedimento è stato anche il decreto cosiddetto “Paesi sicuri“, varato lo scorso 23 ottobre dopo la liberazione dei primi richiedenti asilo dai centri italiani in Albania per decisione del tribunale di Roma alla luce della nota sentenza della Corte di giustizia europea. Oltre alla compressione dei tempi per l’esame in commissione Affari costituzionali, le opposizioni hanno duramente attaccato gli emendamenti presentati all’ultimo dal governo, come quello che toglie ai tribunali la convalida del trattenimento amministrativo dei migranti sottoposti a procedure d’asilo in frontiera, e lo affida alle Corti d’Appello in composizione monocratica. “Userò la metafora di un ministro leghista. Come fate a votare una porcata del genere?”, è stata l’accusa di Gianni Cuperlo (Pd) alla maggioranza durante le dichiarazioni di voto a Montecitorio. Il passaggio di competenze aveva scatenato anche le proteste dei presidenti delle Corti d’Appello, tanto che, pare per un intervento del Quirinale, il governo ha dovuto riportare il testo in commissione per adottare una norma transitoria che darà ai giudici 30 giorni per riorganizzare il lavoro a partire dalla conversione in legge.
L’ingresso di stranieri per lavoro – Oltre alla digitalizzazione di richieste e contratti e all’elezione obbligatoria di un domicilio digitale per i datori, il testo prevede un lieve aumento delle quote d’ingresso, in particolare per agricoltura e turismo, e 10 mila quote aggiuntive per l’assistenza familiare o sociosanitaria di disabili o anziani. Ma soprattutto maggiori controlli: dall’obbligo dei dati biometrici, che lo straniero dovrà fornire al momento della richiesta di visto, all’esclusione di datori con precedenti per sfruttamento o violazioni contrattuali nel triennio precedente. E fino a una black list dei Paesi d’origine per i quali risulta elevato il rischio di certificazioni contraffatte, che per ora riguarderà Bangladesh, Pakistan e Sri Lanka.
Il contrasto al caporalato – Il decreto introduce permessi di soggiorno speciali per i lavoratori stranieri che denunciano situazioni di sfruttamento, con possibilità di conversione in permessi lavorativi o di studio. Vengono inoltre inasprite le sanzioni, con multe che arrivano fino a 60.000 euro. Per chi collabora con le autorità, sono previsti formazione e inserimento lavorativo, oltre a misure di tutela dei denuncianti da eventuali ritorsioni. Una soluzione che, al contrario – è il parere della Cgil – “renderà più difficoltoso per le vittime di sfruttamento ottenere un permesso di soggiorno”. In precedenza, bastava che lo straniero denunciasse o collaborasse con le autorità giudiziarie, senza particolari vincoli, per ricevere un permesso di soggiorno rinnovabile ogni sei mesi fino alla fine del processo penale, con possibilità di convertirlo in un permesso di lavoro. Ora, invece, “il permesso potrà essere concesso solo durante operazioni di polizia o indagini specifiche sul caporalato. Inoltre, il lavoratore deve contribuire attivamente e in modo utile all’emersione dei fatti e all’identificazione dei responsabili, restringendo significativamente le possibilità di accesso alla protezione”.
Ricongiungimenti e Ong – Con gli emendamenti in commissione Affari costituzionali, la legge introduce anche restrizioni ai ricongiungimenti familiari. Servirà un soggiorno legale di almeno due anni (prima bastava un permesso di un anno), salvo casi di protezione internazionale o figli minori. E l’idoneità dell’alloggio con la previsione di verifiche sugli occupanti e il rispetto di rigidi requisiti igienico-sanitari. Quanto alle Ong che effettuano soccorsi in mare, le sanzioni amministrative, prima rivolte solo ai comandanti, verranno estese anche agli armatori. Inoltre, in caso di violazioni ripetute dei divieti di navigazione per motivi di ordine e sicurezza pubblica, il periodo di fermo amministrativo delle navi viene allungato. Non ultimo, le procedure per i richiedenti protezione internazionale vengono ulteriormente accelerate attraverso una riduzione dei tempi concessi per presentare reclami e ricorsi, limitando così le possibilità di difesa legale. “Il risultato è di sicuro impatto positivo per la propaganda del governo e negativo per la vita delle persone in movimento, che per ottenere la protezione internazionale nel nostro Paese avranno meno tutele e dovranno affrontare nuovi”, è il commento di Emergency.
Motovedette e mezzi a Libia e Tunisia – Tra le questioni più dibattute c’è poi una deroga al codice appalti pubblici per i contratti legati alla fornitura di mezzi e materiali a Paesi terzi per il controllo delle frontiere. Questi contratti saranno classificati come segreti e non sottoposti a verifiche, permettendo, ad esempio, la cessione di motovedette a guardie costiere tunisine o libiche senza controlli. In Aula nel corso delle dichiarazioni di voto, Riccardo Magi, segretario di +Europa, chiede trasparenza: “Cosa ha da nascondere il governo italiano in Albania?”. Magi teme un nuovo caso “motovedette libiche” e denuncia il rischio di violazioni dei diritti umani, chiedendo al governo di rispettare le convenzioni internazionali.
Dai tribunali alle Corti d’Appello – Infine il trattenimento ai fini delle procedure d’asilo, come quelli operati in Albania e invalidati per incompatibilità con le norme Ue dal tribunale di Roma. La loro convalida non sarà più competenza delle sezioni specializzate in immigrazione dei tribunali, ma delle Corti d’Appello. Una scelta per “esautorare i magistrati” che finora si erano espressi disapplicando le norme del governo o rinviandole alla Corte di Giustizia europea, sostengono le opposizioni, “come se le Corti potranno esprimersi diversamente su una materia dove prevalgono le direttive europee”. Il dl “flussi” aveva inizialmente previsto la reintroduzione del secondo grado per i ricorsi contro i dinieghi alle domande d’asilo, con somma preoccupazione del sistema giustizia per il carico di lavoro aggiuntivo. Scelta sulla quale il governo ha poi fatto marcia indietro, privilegiando invece l’attribuzione della competenza sulle convalide.
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- 14:33 - Malattie rare, Rossi (Alexion): "Da 30 anni impegnati a sviluppare terapie altamente efficaci"
Bari, 29 nov. (Adnkronos Salute) - "In Italia si stima che circa 3 milioni di persone siano colpite oggi da una malattia rara. Si tratta di patologie che hanno un impatto devastante sui pazienti e le loro famiglie perché spesso sono malattie altamente invalidanti e, potenzialmente, anche mortali. Da qui il nostro impegno che ormai portiamo avanti da oltre 30 anni: in Alexion ci focalizziamo nel portare risposte e trasformare la vita di questi pazienti e delle loro famiglie, cercando innanzitutto di sviluppare farmaci altamente efficaci e trasformativi". Così all'Adnkronos Salute Anna Chiara Rossi, VP & General Manager Italy di Alexion, a margine di un dibattito sul valore della ricerca e dell'innovazione farmaceutica come leve per la crescita del Paese, organizzato oggi a Bari da AstraZeneca, azienda biofarmaceutica globale impegnata nella ricerca, nello sviluppo e nella commercializzazione di farmaci etici.
"Negli anni - spiega Rossi - siamo riusciti in diverse situazioni ad avere successo in questo senso. Abbiamo messo a disposizione della popolazione italiana ben 5 molecole per 7 indicazioni che sono riuscite senza dubbio a trasformare la storia naturale di queste patologie. Tuttavia, il nostro impegno non si ferma qui e continuiamo a investire in ricerca".
"Oggi in Italia abbiamo in essere ben 22 studi attivi e collaboriamo con 130 centri proprio per cercare di sviluppare nuove molecole. Entro il 2030 contiamo di portare sul mercato 5 nuovi farmaci, e nei prossimi 3 anni" sono in programma "11 nuovi lanci che consistono in nuove molecole, ma anche nuove formulazioni, nuove indicazioni per poter dare una risposta sempre maggiore", conclude.
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Bari, 29 nov. (Adnkronos Salute) - "AstraZeneca Italia con Alexion investe molto in ricerca e sviluppo: ad oggi abbiamo più di 190 studi attivi su tutto il territorio nazionale, che coinvolgono 17 regioni e più di 600 strutture cliniche di grande eccellenza, generando un impatto complessivo sul Pil del Paese per 524 milioni di euro nel 2023, frutto di un moltiplicatore economico di 2,7. Questo significa che ogni euro investito da AstraZeneca in Italia genera quasi 3 euro complessivi nell'economia del Paese". Così all'Adnkronos Salute Claudio Longo, presidente e amministratore delegato di AstraZeneca Italia, a margine di un dibattito sul valore della ricerca e dell'innovazione farmaceutica come leve per la crescita del Paese, organizzato oggi a Bari da AstraZeneca, azienda biofarmaceutica globale impegnata nella ricerca, nello sviluppo e nella commercializzazione di farmaci etici.
"Il Progetto Valore, prodotto e realizzato da The European House Ambrosetti - conclude Longo - è stato un modo per far vedere quanto può essere importante il settore farmaceutico dal punto di vista della competitività dell'Italia, portando avanti valore economico, impatto sociale, ma anche un'attivazione del capitale umano. Ne è la prova l'analisi condotta su AstraZeneca Alexion e presentata oggi".
- 14:25 - Sport, Aleinikov: "Può influire su pace, ma serve appoggio di chi governa"
Roma, 29 nov. (Adnkronos) - "Lo sport può influire tanto per la pace, ma non serve l'appoggio dalle persone che governano. L'importante è che non finisca solo a parole, ma si deve continuare con i fatti". Lo dice Sergei Aleinikov, ex giocatore bielorusso di Juventus e Lecce, a margine dell'evento organizzato dall'eurodeputata del Movimento 5 stelle Carolina Morace, 'Lo sport come strumento di pace'.
- 14:23 - Sciopero: Braga (Pd), 'governo ascolti lavoratori, votino emendamenti opposizioni'
Roma, 29 nov (Adnkronos) - "Vicino ai lavoratori e ai pensionati che più di altri pagano le scelte scellerate del governo". Lo scrive sui social la capogruppo del Pd alla Camera CHiara Braga.
"Non hanno mantenuto la promessa elettorale di rivedere la legge Fornero e hanno reso inapplicabili le altre agevolazioni come opzione donna. Non un euro in più per abbattere le liste d’attesa nella sanità pubblica e solo favori a quella privata, tagli a scuola e università e niente per la crescita e lo sviluppo. E così sempre più giovani lasciano il paese e fanno sempre meno figli. E sulle donne continua a pesare il carico del lavoro di cura e l’assenza di servizi. Intanto litigano, si fanno ripicche e vanno avanti solo a colpi di fiducia. Perché li tiene insieme l’occupazione del potere ma niente che interessi veramente i cittadini", prosegue Braga.
"Ascoltino la voce di chi oggi ha scioperato, esercitando un diritto fondamentale che la destra ha messo sotto attacco. Lo facciano da subito votando gli emendamenti delle opposizioni su sanità, salario minimo, congedi paritari e conversione dell’industria a partire dal settore automotive", conclude.
- 14:22 - Sport, Morace (M5s): "Strumento di inclusione che si sposa con tema della pace"
Roma, 29 nov. (Adnkronos) - "La pace è una delle priorità del Movimento 5 stelle insieme alla giustizia sociale, la transizione ecologica, la legalità. Lo sport è uno strumento di coesione, inclusione e si sposa perfettamente con il tema della pace, per cui per me anche lo sport deve fare la sua parte con il suo linguaggio universale, con i suoi valori di inclusione, uguaglianza". Lo dice Carolina Morace, eurodeputata del Movimento 5 stelle, a margine dell'evento organizzato da lei 'Lo sport come strumento di pace'.
"Lo sport può insegnare molto, dare un calcio ai pregiudizi, agli stereotipi sbagliati e per quello, per me, sport e pace devono viaggiare sulla stessa strada", conclude.
- 14:22 - Sciopero: Maraio (Psi), 'socialisti ovunque in piazza per Sanità gratuita e scuola pubblica'
Roma, 29 nov (Adnkronos) - "I socialisti sono scesi oggi in tutta Italia al fianco dei lavoratori, nelle piazze dove i sindacati Uil e Cgil, hanno organizzato manifestazioni di sciopero per contrastare la manovra di bilancio del Governo Meloni, che non dà risposte ai salari e alle pensioni, taglia i finanziamenti alla sanità, all’istruzione e ai servizi pubblici, non investe nelle politiche industriali e lascia le famiglie sempre più in difficoltà e le imprese in sofferenza”. È quanto ha affermato Enzo Maraio, segretario del Psi, partecipando alla manifestazione a Napoli insieme al segretario della Uil Pierpaolo Bombarideri.
“Non ci stanchiamo di ribadirlo. Abbiamo chiesto ovunque in piazza stipendi più dignitosi, attenzione al welfare che in questa manovra manca, e risorse per due pilastri che reggono il nostro paese: sanità gratuita e scuola pubblica”, ha aggiunto.
- 14:21 - Cancro polmone, esperti: "Un paziente su 2 curato in centri non adeguati"
Roma, 29 nov. (Adnkronos Salute) - In Italia tutti i casi di tumore polmonare dovrebbero essere trattati solo nell'ambito di Gruppi oncopneumologici multidisciplinari funzionali (Gom) o, meglio ancora, strutturali (Lung Unit). Al momento però circa il 50% dei pazienti viene gestito in centri sanitari che mancano della necessaria expertise per quanto riguarda la profilazione biomolecolare e, a volte, anche per la gestione delle tossicità dei farmaci di ultima generazione. E' questo l'allarme lanciato dalla Fondazione Fonica (Forza operativa nazionale interdisciplinare contro il cancro del polmone) e dalla Lilt (Lega italiana per la lotta contro i tumori) in occasione del loro 3° congresso nazionale. L'evento si chiude oggi a Roma e ha visto 9 diverse sessioni scientifiche dedicate alle neoplasie toraco-polmonari. "Ogni singolo paziente deve essere preso in carico solo da team oncopneumologici esperti, con adeguati volumi di attività - sottolinea Antonio Santo, presidente Fonicap - Professionisti sanitari con competenze diverse dovrebbero lavorare insieme nello stesso team come già avviene per il carcinoma mammario. Come le Breast Unit sono una realtà consolidata nell'oncologia italiana anche le Lung Unit devono diventarlo quanto prima. Esistono già alcune di queste strutture sanitarie attive nel nostro Paese e stanno producendo risultati molto interessanti per medici e malati".
"I nuovi casi ammontano ad oltre 44mila all'anno e nei prossimi decenni il numero assoluto di diagnosi è destinato ad aumentare - sottolinea Francesco Schittulli, presidente della Lilt e vice-presidente della Fondazione Fonicap - Il tumore polmonare è strettamente legato al fumo di sigaretta, da solo responsabile dell'85-90% dei casi. E' una patologia molto complessa ed eterogenea da un punto di vista biologico. Infatti è stata una delle prime neoplasie gestite con la 'medicina di precisione' per ottenere una diagnosi quanto più precisa possibile e di conseguenza una selezione delle terapie per ottimizzare i risultati. Tuttavia bisogna ribadire che a tutt'oggi l'arma più efficace resta la prevenzione primaria (lotta al tabagismo) e la prevenzione secondaria (diagnosi precoce per terapie ottimali presso centri esperti). Infatti le diverse neoplasie polmonari presentano ancora insoddisfacenti tassi di sopravvivenza a cinque anni. Stiamo tuttavia registrando graduali miglioramenti negli ultimi anni grazie alle target therapy e l'immunoterapia, e attualmente la sopravvivenza a 5 anni si attesta al 16% per gli uomini e al 23% per le donne".
"Il cancro del polmone ad oggi è uno dei principali problemi socio-sanitari del nostro Paese - prosegue Rossana Berardi, presidente del network Giot (Gruppi interdisciplinari oncologia toracica) di Fonicap - Attualmente più di 120mila pazienti convivono con tale diagnosi e ciò comporta un forte impatto anche da un punto di vista economico. L'evoluzione dei trattamenti ha portato negli ultimi 10-15 anni all'introduzione, nella pratica clinica, delle terapie biologiche e dell'immunoterapia. Sono delle cure che possono determinare benefici ad un numero crescente di pazienti, cui deve essere assicurato un accesso equo e sostenibile. Presentano però alti costi per l'intero sistema sanitario nazionale e pertanto devono essere gestite in modo appropriato da oncopneumologi esperti".
"La nostra Fondazione - ricorda Santo - è nata nel 2018 e prima era operativa come Associazione Fonicap dal 1981. Da molti anni siamo impegnati per promuovere in Italia un nuovo modello di approccio alla cura del carcinoma polmonare. Come per altre malattie oncologiche, bisogna sempre più prevedere l'azione congiunta di tutti gli attori coinvolti nel processo completo di assistenza. Pneumologi, radiologi, patologi, chirurghi, radioterapisti ed oncologi devono lavorare insieme in modo da favorire lo scambio di esperienze ed informazioni tra operatori, medici e paziente".
"Le Lung Unit strutturali rappresentano la naturale evoluzione dei gruppi multidisciplinari e di recente ne è stata aperta una presso l'Ospedale P. Pederzoli di Peschiera del Garda" nel Veronese. "Il nostro auspicio - conclude - è che possa rappresentare un modello organizzativo riproponibile a breve, in tutte le regioni d’Italia".